The first girl child
The first girl child è il primo libro della serie “The Chronicles of Saylok” dell’autrice Amy Harmon, un fantasy capace di rapire ed appassionare sin dalle prime pagine.
Trama:
Bayr di Saylok è perseguitato da una maledizione scagliata dalla madre morente. Disdegnata, abbandonata e mai amata, la donna maledisse la sua terra con queste parole: da oggi in poi, Saylok non avrà più figlie. Cresciuto tra i Guardiani sulla Collina del Tempio, Bayr possiede una forza sovrumana. Ma è anche provvisto di un cuore che batte per un solo scopo: proteggere Alba, la prima bambina femmina nata dopo quasi due decadi, salvezza di un paese in pericolo. Adesso il destino di Saylok è nelle mani di Alba e Bayr, il cui legame diventa più profondo man mano che il caos si avvicina. Con il compito di combattere i nemici del loro popolo, sia dentro che fuori la loro terra, l’animo di Bayr è alimentato ulteriormente dall’amore di una ragazza che ha sfidato il flagello di Saylok. Quello che Bayr e Alba non sanno è che entrambi costituiscono una minaccia per il re, un uomo avido che ha costruito il suo regno su bugie, omicidi e tradimenti. C’è solo un modo per difendere la loro terra dalla corruzione che ha preso il sopravvento. Spezzando la maledizione, potrebbero sconfiggere il re… ma potrebbero anche distruggere sé stessi.
Considerazioni:
The first girl child di Amy Harmon.
Ho letto questo libro con grande piacere. Ho trovato in queste pagine tutto ciò che di solito mi piace trovare in una storia: maledizioni, mitologia (in questo caso norrena), battaglie, azioni coraggiose, passione e senso di comunità.
Una narrazione scorrevole e appassionante che ci introduce nel cuore della comunità di Saylok.
I personaggi a cui mi sono più affezionata sono Bayr, Alba, Fantasma e Dagmar.
Difficile non affezionarsi a quest’ultimo, un uomo sinonimo di resilienza che fin da subito ha trovato la forza di salvare e proteggere suo nipote Bayr, affidatogli dalla morente sorella Desdemona.
Quest’ultima scaglia una potente maledizione su tutta la terra di Saylok, e mette sulle spalle del giovane figlio un peso gravoso, dichiarandolo unico salvatore di questa terra.
Fin da subito, però, entrano in scena anche Fantasma e la piccola Alba protagonista indiscussa insieme a Byar di questa profezia funesta.
Non c’è stato niente che mi abbia fatto storcere il naso e ho trovato tutto ben studiato: l’ambientazione, la costruzione del sistema magico e i personaggi ben caratterizzati.
Ognuno è definito da un carattere solido e forte che fornisce robustezza alla narrazione.
Non ci sono momenti di stasi perché numerosi sono i colpi di scena, le battaglie e le torbide macchinazioni.
L’amore e la famiglia sono al centro del racconto senza però intaccare o rendere meno avvincente la trama.
La figura di Ivo, maestro dei guardiani della montagna, rende il mistero e il contatto con gli dei qualcosa di tangibile. Con il suo piglio deciso elargisce in ogni sua azione saggezza e giustizia.
Il finale, se pur triste ci regala forti emozioni.