Recensione: Titanomachia (Vol2): L’alba degli Dei.
Trama:
La guerra tra Dei e Titani sconvolge il mondo da ormai dieci anni.
I sei Olimpici sono i primi di una nuova generazione di Divinità, e per poter sopravvivere e ascendere devono scontrarsi con l’intera generazione che li precede.
É nel destino degli Dei diventare signori del mondo, ma non sarà affatto semplice sovrastare i possenti Titani. Per farlo, dovranno trovare nuovi alleati che la storia e il mondo Greco hanno dimenticato da tempo. E una volta che i Titani saranno sconfitti, gli Dei saranno liberi di gestire il pianeta come meglio riterranno, dando il via alla nuova generazione di divinità e al mondo che tutti noi conosciamo.
Il tutto sotto il dominio Olimpico, che nasce dalle ceneri di quello dei Titani.
Considerazioni:
Il racconto riprende da dove si era interrotto precedentemente. Avevamo appreso che Rea era riuscita a salvare quasi tutti, tra figli e alleati. L’unico che manca all’appello è Zeus, che dopo la potente onda d’urto da parte di Atlante viene catapultato in Siberia. Qui ha modo di essere accudito da Lachesi, la quale gli fornirà le informazioni necessarie per sconfiggere i Titani. Una volta ricongiuntosi alla famiglia condivide le novità e parte insieme ai fratelli, Poseidone e Ade, alla volta del Tartaro per liberare i Ciclopi e gli Ecatonchiri. I nuovi alleati fanno loro dono di nuove armi, un tridente per Poseidone, un elmo dell’invisibilità per Ade, e una folgore per Zeus. Giunto il momento della battaglia tutti cercano in ogni modo di sopraffare i Titani. Questo secondo e ultimo libro sulla Titanomachia è stato un concentrato di emozioni e di scontri potenti. Samuel è riuscito nell’impresa di dare nuova vita a questo racconto, rendendolo ancor più entusiasmante del primo. Non mancano momenti difficili con cui i protagonisti dovranno fare i conti, sentimenti contrastanti e cambiamenti drastici. Il legame famigliare persiste finché il potere non corrode l’amore immenso che i fratelli provano gli uni per gli altri e si trasformano in coloro che hanno combattuto e sconfitto. Questa storia ci dimostra che anche l’animo umano più puro e nobile è corruttibile posto dinanzi ad un potere smisurato, rendendolo prigioniero dei propri limiti e della propria oscurità. La parte finale in cui Lachesi sgomenta e delusa dalle scelte compiute dagli dei scoppia in un pianto disperato ma rivelatore, mi ha colpita molto. Nonostante i suoi sforzi di rendere il mondo un posto migliore in cui la pace prosperi, realizza che questa è impossibile perché gli dei che avrebbero dovuto badare e aiutare il genere umano è corrotto e che quindi non vi sarà mai un mondo felice e tranquillo. Sono rimasta delusa dal finale quasi quanto Lachesi ma anche felice di aver concluso questo meraviglioso viaggio attraverso le gesta di questi coraggiosi dei. Ringrazio Samuel per questa opportunità.