Recensione: Trilogia del Popolo dell’Aria di Holly Black.

Recensione: Trilogia del Popolo dell’Aria di Holly Black.

Trama:

Jude era solo una bimba quando i suoi genitori furono brutalmente assassinati. Fu allora che sia lei che le sue sorelle vennero rapite e condotte nel profondo della foresta, nel mondo magico. Dieci anni dopo, l’orrore e i ricordi di quel giorno lontano e terribile ormai sfocati, Jude, ora diciassettenne, è stanca di essere maltrattata da tutti e soprattutto vuole sentirsi finalmente parte del luogo in cui è cresciuta, poco importa se non le scorre nemmeno una goccia di sangue magico nelle vene. Ma le creature che le stanno intorno disprezzano gli umani. E in particolare li disprezza il principe Cardan, il figlio più giovane e crudele del Sommo Re. Per ottenere un posto a corte, perciò, Jude sarà costretta a scontrarsi proprio con lui, e nel farlo, a mano a mano che si ritroverà invischiata negli intrighi e negli inganni di palazzo, scoprirà la sua propensione naturale per l’inganno e gli spargimenti di sangue. Quando però si affaccia all’orizzonte il pericolo di una guerra civile che potrebbe far sprofondare la corte in una spirale di violenza, Jude non ha esitazioni. Per salvare il mondo in cui vive è pronta a rischiare il tutto per tutto.

Considerazioni:

La saga l’ho trovata deludente, confusa nei particolari e nella descrizione di certi personaggi ( imp? cosa sono?), a tratti noiosa.
In più, mi chiedo come sia possibile poter trattare tematiche importanti come il rapimento e la sindrome di Stoccolma con superficialità. Come per le gemelle Duarte che vengono rapite e portate nel mondo magico, proprio da chi ha ucciso i loro genitori.
O come Jude che dopo essere stata aggredita verbalmente dal principe Cardan e dai suoi amici, s’innamora di lui e dimentica facilmente tutto il dolore provato.

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