Recensione: Sangue e cenere. Blood and Ash. Vol. 1.
Trama:
Una fanciulla… Prescelta dalla nascita per dare vita a una nuova era, Poppy non è mai stata padrona della propria vita. La sua è un’esistenza solitaria in cui le è proibito anche essere guardata o toccata. Aspettando il giorno della sua Ascensione, preferirebbe stare con le guardie, a combattere il male che ha preso il sopravvento sulla sua famiglia. Ma non ha mai potuto scegliere. Un dovere… Il futuro dell’intero regno è sulle sue spalle, anche se lei non vorrebbe. Perché anche una fanciulla ha un cuore. E un’anima. E desideri. E quando Hawke, la guardia d’onore che dovrebbe garantirle l’Ascensione, entra nella sua vita, il destino e il dovere si intrecceranno inesorabilmente con il desiderio, alimentando la sua rabbia e facendole mettere in discussione la sua intera esistenza. Un Regno… Abbandonato dagli dei e temuto dai mortali, un nuovo regno sta risorgendo dalle ceneri. Determinato a riprendersi ciò che gli spetta, avanza assetato di vendetta: ma più l’ombra del male si avvicina, più il confine tra ciò che è giusto o sbagliato diventa sottile. E Poppy non rischia solo di essere ritenuta indegna dagli dei, ma di perdere la vita.
Considerazioni:
Questo è il primo libro della saga high fantasy.
Vi devo confidare che la scrittura della Armentrout non mi ha mai fatta impazzire, ma leggendo questo libro mi sono dovuta ricredere, in quanto il worlbuilding è particolare. Ha creato un regno tutto suo che ha descritto perfettamente (sembra quasi scritto dalla Maas )nei primi capitoli, in cui ci fa capire le consuetudini e la storia del regno.
Per quanto riguarda la descrizione dei personaggi, l’autrice ci regala sempre delle protagoniste forti, determinate combattive ed impulsive.
Mentre per quanto riguarda quella maschile, Hawke risulta affascinante e spietato allo stesso tempo.
Ovviamente è presente una buona dose di romanticismo e di una magnifica ship che risulta essere il punto centrale della storia.