Recensione: Pioggia Sottile di Louis Landero.
Trama:
A Madrid vive una famiglia come tante: una madre vedova ormai anziana, tre figli adulti. La madre fra poco compirà ottant’anni e, per l’occasione, l’unico figlio maschio vuole organizzare un pranzo che riunisca tutti. Ma le sorelle non ci stanno: ha forse dimenticato che non si parlano più da mesi? In effetti, a ben guardare la situazione è tutt’altro che idilliaca. Nel tempo, malumori e risentimenti di ogni sorta hanno logorato i rapporti, in un groviglio di accuse reciproche che sembra inestricabile: la gelosia fra le due figlie, il loro comune rancore verso il fratello, ma anche verso la madre, colpevole di aver sempre preferito lui. All’annuncio di questo pranzo imminente, i problemi tornano a galla e ognuna delle donne di famiglia cerca un’alleata in Aurora, l’irreprensibile nuora e cognata che suo malgrado è diventata la confidente di tutti ed è costretta a trascorrere le giornate al telefono ascoltando le loro lamentele. Cosa che comincia a pesarle più di quanto potesse immaginare… Si può parlare di tutto con i propri cari? Nessun racconto è innocente, tantomeno lo è quello che ci raccontiamo sulla nostra famiglia.
Considerazioni:
Gabriel, Sonia e Andrea sono fratelli che hanno vissuto felicemente e spensierati fino alla morte del padre. L’uomo era una persona solare, allegra e capace di creare ed inventare storie in poco tempo, cosa che allietava i figli.
Dopo la sua morte, però, subentra il pragmatismo e la razionalità della madre che invita i ragazzi a smetterla di essere infantili e iniziare a pensare come gli adulti.
Il libro ci racconta la storia di questi tre protagonisti attraverso la voce di Aurora la moglie di Gabriel che diventa la confidente di famiglia per via della sua capacità di ascolto e della sua mitezza e timidezza.
La storia ruota intorno alla mancanza di ascolto e di comunicazione tra madre e figli, e tra fratelli.
I vecchi rancori non sono ancora assopiti, le bugie continuano ad essere dette, e le verità vengono nascoste per paura e per mancanza di sostegno.
Ma ancora più importante si mettono a nudo le paure, le sofferenze, le insoddisfazioni della vita che ognuno di noi prova nel corso della propria vita.
Il fallimento, tema centrale del racconto, viene provato da tutti i personaggi per via dell’ incapacità di mettersi in gioco e provare a realizzare i propri sogni forse per il tipo di educazione ricevuta o semplicemente per difficoltà caratteriali.
L’unica cosa in comune tra Gabriel, Sonia, Andrea e la madre è l’incapacità di ammettere i propri errori senza far ricadere le colpe su gli altri.
Un libro intenso, crudo, con uno spaccato di vita reale che vi coniglio di leggere.
Ringrazio la Fazi Editore per questa bellissima collaborazione.