Recensione: Titanomachia- L’era dei Titani di Samuel Beconcini.
Trama:
I Titani dominano il mondo incontrastati da secoli. Crono, però, vive nel costante terrore che un giorno uno dei suoi figli possa spodestarlo. Ecco perché prende la decisione di divorarli alla nascita. Sua moglie, Rea, devastata dalla perdita di cinque figli, riesce a salvare l’ultimo nato. Una volta cresciuto, Zeus torna dal padre e, con l’inganno, riesce a liberare i fratelli. Il loro unico desiderio è quello di poter vivere liberi, ma i Titani non lo accettano.
La guerra è inevitabile.
Considerazioni:
In questo libro troviamo il poema epico della Titanomachia con l’aggiunta di alcuni particolari di cui non eravamo a conoscenza e sottoforma di urban fantasy. Ammetto di aver fin da subito simpatizzato con Rea e figli, per via del trattamento meschino e riprovevole subito da parte di Crono, sotto lo sguardo indifferente del resto dei Titani. La guerra è il metodo privilegiato da Urano per difendersi, spinto dalla paura di ciò che non conosce e che teme di scoprire. Questo sentimento viene in qualche modo motivato e sostenuto da Urano che cerca vendetta per il torto subito. Ma non solo, egli manca di sentimenti propositivi e si concentra solamente sulla dominazione degli altri. I Titani sono esseri forti e potenti ma anche meschini e infidi, che disdegnano modi e gesti gentili. Sono concentrati solo su loro stessi e sul loro benessere, non condividendo niente con altri esseri. Odiano principalmente gli umani per la loro debolezza e ignoranza. Lo sconcerto e la rabbia che provano i Titani provengono soprattutto dal senso di fratellanza, lealtà e dall’affetto che gli Olimpici si dimostrano tra loro. Il fatto che essi non si sottomettono ai dettami di supremazia e alle regole di comportamento ferree e rigide, che vengono considerate dagli dei ingiuste e vecchie portano inevitabilmente ad un vero e proprio scontro generazionale. Mi è piaciuta molto l’analisi da parte dei personaggi dei propri sentimenti. Non c’è timore di esternare il proprio mondo interiore, e anzi traggono beneficio dalla condivisione e dal legame che li unisce. La scrittura è scorrevole e piacevole e si riesce a sentire l’entusiasmo e la passione dell’autore. Confido che la mia breve recensione possa incuriosirvi e trasmettervi la mia stessa passione per l’argomento ma anche il piacere che ho provato nel leggere questo libro.