Recensione: La Chiave Nei Silenzi di Simona Lombardi e Federica Binacchi.
Trama:
Per Elena lasciare Trento equivale a una condanna all’infelicità. A settecentotrentadue chilometri di distanza dal suo mondo, è convinta di non riuscire a trovare nulla che possa essere alla sua altezza o a quella di Alessandro, il suo ragazzo. Lì ha lasciato una vita che riteneva perfetta, ma per amore di sua madre si traferisce in una cittadina del basso Lazio in cui sarà complicato adattarsi. Lavinia, invece, appartiene completamente a quel mondo: lì ci sono le sue radici, lì si ambienta e si mimetizza in una vita sociale da invidia. Dentro di sé, però, risiedono troppi demoni e segreti. Questi minacciano il suo precario equilibrio, ma la rendono ciò che è sotto le maschere che porta. Abituata da sempre a scappare e fingere, non cerca alternative a queste strade. In una piccola cittadina marittima, le personalità opposte e apparentemente incompatibili di due adolescenti finiranno per intrecciarsi: impareranno a conoscersi, a odiarsi e forse anche ad amarsi, perché per decifrare i silenzi assordanti di ognuno basta avere la giusta chiave.
Considerazioni:
Nel complesso ho trovato il romanzo scorrevole e piacevole.
La tematica dei primi amori adolescenziali, le paure e le ansie di essere se stessi e di non essere capiti dalla società, e soprattutto dai propri amici e parenti è resa molto bene. L’idea di fondo e la storia dei personaggi è concreta e ben sviluppata e sostiene una buona scrittura.
Alcuni dialoghi risultano ripetitivi e lenti. Avrei preferito fossero meno sessualizzati e più focalizzati sulla sfera sentimentale. I rapporti di amicizia risultano forti e sinceri. Il gruppo è variegato, ma trova la sua coesione nelle differenze caratteriali di ognuno.
Per rendere ancora più forte la struttura del racconto avrei sviluppato in maniera più ampia la storia passata di Lavinia e Elena che potrebbe aiutare a capire meglio il loro comportamento e le loro scelte. In più, una componente psicologica maggiormente indagata, permetterebbe di calarsi meglio nei panni dei personaggi.
Consiglierei sicuramente questa lettura. Nessuno al giorno d’oggi riesce ad essere se stesso, si ha paura e si cerca spesso di recitare un copione. Con questo libro si ha la possibilità di fermarsi a riflettere sull’insicurezza della propria identità nei rapporti interpersonali, siano essi di amicizia o famigliari.
Sabrina