Recensione: Come uccidere la tua famiglia Di Bella Mackie.
Trama:
Mi chiamo Grace Bernard e, con ogni probabilità, il mio nome non vi dice proprio niente. Nessuno mi conosce perché languisco dietro le sbarre per l’unico crimine che non ho commesso. Eppure, se devo dire la verità nient’altro che la verità, ho ucciso diverse persone, alcune in modo brutale, altre con maggior delicatezza – vale la pena specificarlo, perché fa un’enorme differenza agli occhi giudicanti della gente. Quando ripenso a ciò che ho fatto, avverto persino una punta di tristezza, giusto una fitta trascurabile, al pensiero che nessuno verrà mai a conoscenza del mio strabiliante piano. Un piano che ho architettato per anni, sacrificando tutto in nome della vendetta. Ora vi chiederete: perché ostinarsi a vuotare il sacco se la si può passare liscia? Avete ragione, la libertà non ha prezzo. Però non riesco a smettere di immaginare l’istante in cui, dopo la mia morte, qualcuno aprirà una cassaforte e troverà la mia confessione. Esatto, proprio questa che sto scrivendo nei pochi giorni che mi separano dalla libertà. Scommetto che quel qualcuno non potrà fare a meno di restare a bocca aperta e pensare a me con ammirazione. Perché chi sarà mai in grado di capire come una persona, a soli ventotto anni, possa aver ucciso a sangue freddo sei membri della sua famiglia per poi andare avanti come se niente fosse, senza neppure l’ombra di un rimpianto? Tagliente, onesto, graffiante, divertentissimo. Come uccidere la tua famiglia è tutto quello che non ti aspetti: una potente commedia nera, una satira bruciante sulle famiglie disfunzionali e sui privilegi di classe, nonché una critica feroce all’ossessione dei media per l’universo del crimine e alle falle di un sistema che non ammette deviazioni dalla norma.
Considerazioni:
Grace ha una missione da portare a termine: sterminare la sua famiglia.
Il racconto narrato dalla stessa Grace inizia dal carcere in cui su trova per un omicidio da lei non commesso.
Con una serie di flashback ripercorriamo la sua intera storia e riusciamo a comprendere i sentimenti che animano la giovane nella sua ricerca spasmodica di vendetta.
Sua madre, una giovane e avvenente ragazza francese con grandi sogni parte per Londra alla ricerca di un lavoro come modella.
Durante una serata in discoteca incontra Simon, colui che sarà il padre della giovane assassina.
Col passare del tempo però capisce che l’uomo ricco e affascinante altri non è che un bullo annoiato interessato solo a se stesso.
La nascita della bambina non migliora la sua, e anzi la sua situazione diventa se possibile ancora più difficile fin quando non muore di cancro.
Grace orfana a 13 anni inizia ad elaborare un piano diabolico per avvicinarsi e uccidere quella famiglia che l’ha sempre ignorata.
Dopo dieci anni il disegno prende vita e inizia a mietere con modi creativi le sue vittime.
I primi capitoli sono introduttivi e risultano un pò lenti ma andando avanti la narrazione si fa più ritmata.
L’autrice con tono pungente e con sarcasmo critica apertamente la società contemporanea costruendo una protagonista forte, audace, determinata e poco incline ad adeguarsi alle rigide regole che la società ci impone.
Il finale del tutto inaspettato lascia sgomento e tristezza per la fine poco fortunata della giovane Grace.
È un racconto accattivante ed ironico di cui consiglio la lettura.
Ringrazio infinitamente la Harper Collins Italia per la fiducia e per copia ricevuta.