Racconto di un animo smarrito di Jamal Desimo
Vi portiamo alla scoperta di una nuova storia: Racconto di un animo smarrito di Jamal Desimo.
Trama:
Un ragazzo si allontana dal suo porto sicuro, la casa d’infanzia, per frequentare l’università in una città lontana e sconosciuta. La passione per lo studio gli ha sempre garantito obiettivi e stabilità, ma adesso non basta più. I risultati si svuotano di senso, tutto incomincia a vacillare. Solo con i propri demoni, non riesce a gestire il malessere che cresce dentro di lui. La voglia di sperimentare la propria sessualità si scontra con il bisogno di ricevere amore e comprensione. Così si iscrive a MeetGuy: un’app di incontri gay che si trasforma nella valvola di sfogo di un dolore interiore incomprensibile. Vittima degli altri e, forse, ancora più di se stesso, cade nel turbine dell’eccitazione fino a perdere il controllo e la lucidità. Lotta,reagisce e si lascia andare nel silenzioso tentativo di chiedere aiuto.
Considerazioni:
Racconto di un animo smarrito di Jamal Desimo è una storia breve ma intensa, in cui si riesce ad entrare in empatia con un protagonista di cui non sappiamo molto.
Il nome non viene mai rivelato e possiamo immaginare di lui soltanto l’età, giovanissima, e che frequenta l’università, in un luogo non ben precisato.
Il giovane protagonista subisce una metamorfosi costante e veloce: all’inizio è un ragazzo con un obiettivo da perseguire ma via via si lascia sopraffare dalle aspettative personali e familiari finendo in un inferno fatto di scelte sbagliate e conseguenze molto difficili da gestire.
Si ha modo con la sua storia, di ripercorre le proprie esperienze adolescenziali e i primissimi passi nel mondo degli adulti. Si percepiscono le paure, le ansie, e le aspettative che le nostre famiglie, la società ma soprattutto noi stessi riponiamo nelle scelte che dobbiamo compiere, in un’età in cui non abbiamo ben chiara la nostra identità e la strada da prendere. Questa insofferenza, affonda le proprie radici in una sottovalutazione costante delle proprie capacità e nell’immaturità, che sfocia come nel caso della voce narrante, nel non sapere più cosa fare della propria vita.
Si succedono varie fasi di dubbio esistenziale, in cui il dolore interiore aumenta e non sembra esserci soluzione per soffocarlo se non la perdizione, lasciandosi andare completamente e non chiedendo aiuto.
Il giovane reagisce male alle prime prove che la vita, in questo caso studentesca, gli pone dinanzi e il ritrovarsi solo, in una città sconosciuta non aiuta il suo animo, inquieto di natura, a rasserenarsi e ritrovare quella pace di cui avrebbe bisogno per ponderare le sue decisioni.
Il modo in cui decide di soffocare il dolore della solitudine e della mancanza di ascolto da parte della famiglia si riflette in una deliberata attività sessuale che trova nutrimento nelle incertezze personali del ragazzo, questo fino a quando non si spezza del tutto.
La decisione di affidarsi a un’app di incontri, e di lasciare a lei scandire le sue giornate, alla ricerca di un amore incondizionato, quasi materno, limita la sua lucidità e le sue certezze ponendo in grande difficoltà un animo infelice.
È stata una lettura dolorosa, in cui si vivono e si sentono sulla propria pelle tutte le emozioni struggenti che l’autore con le sue parole vuole trasmetterci.
Approfitto di questa storia per fare un appello: ragazz*, qualsiasi sia il motivo per il quale state soffrendo, vi prego di chiedere aiuto. Non siete mai soli. Date la possibilità a chi vi circonda di avere gli strumenti giusti per comprendere il vostro stato d’animo e aiutarvi.
Abbiate il coraggio di ammettere che qualcosa vi turba, vi amareggia, e chiedete una mano.
La vita è una sola, e non si torna più indietro. Abbandonandovi alla vostra tristezza, distruggerete voi e i vostri cari, che non sempre hanno la sensibilità di percepire i vostri cambiamenti.
Ringrazio per l’opportunità, l’autore, la casa editrice GPM e Alfonso Zarbo di Controvento.