L’ultima cosa bella sulla faccia della terra
Se volete leggere qualcosa di diverso, emozionante e pieno di spunti riflessivi, L’ultima cosa bella sulla faccia della terra è il romanzo giusto per voi!
Trama:
Mentre tutti sono raccolti in preghiera, dall’ultima fila Iggy avanza verso il centro della chiesa. Trema, e la benzina che ha portato con sé per darsi fuoco – come quei bonzi che ha visto in rete – si rovescia. Il fiammifero acceso gli cade di mano. Nel rogo muoiono venticinque fedeli. Diciotto anni più tardi gli abitanti di Harmony, una cittadina del Sud degli Stati Uniti, ancora si portano dentro quel lutto, ancora – come un antico coro – si interrogano e commentano l’accaduto. La loro versione si alterna a quella di altre figure direttamente coinvolte o appena sfiorate dalla tragedia, mentre su tutto si impone, ipnotico e straziante, il racconto del colpevole, rinchiuso nel braccio della morte. Ora che l’esecuzione si avvicina, a Iggy resta solo il rifugio nel sogno – o nel ricordo – di un’altra vita, di mille altre vite. Da dove è scaturita quella decisione estrema e inconsulta? Che cosa gli ha sconvolto la mente? Gli antidolorifici che sniffava, l’alcol e l’eroina? L’amore «selvaggio, cosmico e strano» per Cleo, o quello per Paul, l’amico scomparso «come un temporale che passa sopra la campagna e si dilegua in un batter d’occhio»? O piuttosto quel dolore segreto, quel tedio insopportabile, quello sgomento di fronte a un universo infettato da un oscuro morbo di cui solo loro tre sembravano avere consapevolezza?
Considerazioni:
L’ultima cosa bella sulla faccia della terra è un libro di Michael Bible edito dalla Adelphi con la traduzione di Martina Testa. La letteratura americana mi colpisce sempre per la chiarezza, per la sincerità e per la schiettezza con la quale descrive la realtà americana senza indorare la pillola. Non ci sono bugie di contorno per abbellire il romanzo, ma solo la verità di un paese ricco di contraddizioni. In questo libro si affrontano i sentimenti, quali il dolore e l’amore, la paura, la voglia di riscatto ma soprattutto la speranza. I vari personaggi sono tutti connessi tra di loro dalle vicissitudini scaturite da un evento nefasto nella piccola cittadina di Harmony, dove sono nati e cresciuti. Ogni personaggio ha un capitolo dedicato, in cui abbiamo la possibilità di approfondire la storia, i pensieri, le sensazioni e le scelte di vita che portano a grandi gesti; tutti con l’unico scopo di essere visti e capiti per quello che si è, e non per quello che la comunità ti costringe ad essere.
Ho apprezzato molto la scrittura di Bible, a tratti poetica che con la giusta sensibilità affronta argomenti delicati ponendo l’accento sulla mancanza di comunicazione e ascolto che possono condurre i giovanissimi a sentirsi persi e inascoltati e di conseguenza prendere delle pessime decisioni; le quali possono tramutarsi in uno stravolgimento di vita, da cui alle volte è difficile uscirne e da cui è difficile redimersi. La parte che mi ha maggiormente ipnotizzato è la vita di Iggy, un ragazzo pieno di curiosità e voglia di amare che per vari motivi non viene accettato e per questo scaturisce in lui un senso di rabbia, repulsione e annientamento della propria persona. La sua storia così impregnata di sentimento è la parte migliore del romanzo, Bible ha una grande capacità di scrittura, si può definire meglio come ammaliatore ed ipnotico.
Se volete leggere qualcosa di diverso, emozionante e pieno di spunti riflessivi, L’ultima cosa bella sulla faccia della terra è il romanzo giusto per voi.