Le lupe di Pompei di Elodie Harper

Le lupe di Pompei di Elodie Harper

Le lupe di Pompei di Elodie Harper è una straordinaria storia di resistenza e speranza.

Trama:

Le lupe di Pompei sono Amara, Didone, Vittoria, Berenice, Cressa. Ma nessuna di loro si chiama davvero così. Questi sono i loro nomi da schiave, costrette alla prostituzione nel bordello cittadino dal cinico padrone Felicio. Nella Pompei antica, che procede ignara incontro al proprio destino, vivendo contrasti abissali tra ricchezza e miseria, uomini e donne, cittadini liberi e schiavi privi di qualunque diritto, le ragazze che abitano il postribolo tentano ogni giorno di sopravvivere alla brutalità delle loro notti. Qualcuna, come Amara, ricorda un passato di libertà ed è decisa a riconquistarlo con ogni mezzo; altre, al contrario, sono nate schiave e non hanno conosciuto un’esistenza diversa. Ma nonostante il dolore di ogni storia personale e la continua gara per procacciarsi clienti, denaro e pane, le lupe possono contare le une sulle altre, farsi custodi delle reciproche debolezze e paure, proteggersi a vicenda ogni volta che è possibile, senza perdere la capacità di cogliere minuscole gioie quotidiane, ma soprattutto senza perdere la speranza: le strade di Pompei sono piene di opportunità e perfino chi non ha più nulla può trovare un’occasione per rovesciare la sorte in suo favore. Con Le lupe di Pompei, primo capitolo di una trilogia imbastita sullo sfondo di una realtà lontana nel tempo ma brulicante di vita, Elodie Harper mette in scena un denso, avvincente racconto di resistenza umana e femminile, riuscendo a dar voce alle donne le cui storie sono rimaste ai margini della Storia.

Considerazione:

Amara è una giovane schiava e lavora nel lupanare di Felicio. Ma prima di arrivare a questo punto era una donna libera, figlia di un medico e viveva nella sua casa in Attica. Il suo nome era Timarete ed era felice.  Una volta arrivata a Pompei subisce ogni violenza possibile e immaginabile, Felicio è un uomo crudele che sfrutta sia lei che le sue compagne di sventura.   Ma Amara è più furba delle altre e nonostante l’affetto che la lega alle altre, ambisce a qualcosa di più dalla vita e non capisce perché le amiche, siano così restie a provare a fare qualcosa che possa migliorare la loro condizione.   Con furbizia e una forte dose di odio e rabbia riesce nel suo intento di diventare una Liberta, ma le cose belle arrivano sempre dopo grandi dolori.  Perde lungo il cammino l’affetto dello schiavo Menandro, con cui pensava di poter avere un legame diverso ma soprattutto perde la sua migliore amica e sorella Didone, per la quale nutre un forte affetto.  La scrittura della Harper così profonda e schietta è commovente.   La protagonista di questa vicenda così cruda e reale è Amara, una giovane donna greca che viene sradicata dalla sicurezza della sua casa, privata della libertà e tenuta in ostaggio sotto schiavitù da parte del suo padrone Felicio. La sua vita cambia drasticamente: è costretta ad accettare di ledere la sua dignità e concedere il suo corpo a tutti coloro che pagano per il suo servizio. Il suo “lavoro”, le porta oltre ai segni evidenti della violenza che subisce sul corpo una profonda ferita emotiva.

Non è difficile credere come possa sentirsi una donna nelle sue condizioni, quanta umiliazione sia costretta a subire, non valendo nulla come essere umano, non avendo diritti, ed essendo costantemente brutalizzata dalla ferocia e dalla cattiveria degli uomini.   Nonostante ciò, la protagonista trae una forza incredibile ed escogita un modo per cambiare la sua situazione. È intelligente, ambiziosa ed erudita qualità che vengono notate da personalità importanti.  Trae dalla sua condizione una migliore prospettiva futura.

La Harper con questo testo profondo, intenso ed estremamente efferato ci mostra la condizione umana dell’epoca e nella fattispecie quella femminile, la quale era più precaria e decisamente difficile.   I vari personaggi sono resi in maniera impeccabile, traspare la loro rabbia, il loro odio, la loro sofferenza, la loro disillusione, la loro ingenuità e anche la loro cattiveria.  Se non avete avuto modo di leggere questo libro, recuperatelo e lasciatevi trasportare dalla penna dell’autrice in questo viaggio attraverso i secoli e alla loro cruda realtà. 

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