La pietra che scotta
La pietra che scotta è un poliziesco dell’autore americano Donald E.Westlake edito dalla Fanucci Editore. Avvincente e divertente la storia mantiene alta l’attenzione del lettore.
Trama:
Fresco di prigione, Dortmunder viene coinvolto in una rapina che potrebbe scatenare una guerra. Quando esce dal carcere con dieci dollari, un biglietto del treno e nient’altro, ha solo un buon nome e un’ottima reputazione: nessuno pianifica un colpo meglio di Dortmunder. Il suo amico Kelp lo va a prendere su una Cadillac rubata e, durante il tragitto, gli racconta la storia di uno smeraldo dal valore di 500.000 dollari che non devono far altro che rubare. Dortmunder non esita un istante. Lo smeraldo è il gioiello della corona di un’ex colonia britannica, a cui è stata recentemente concessa l’indipendenza e divisa in due nazioni: Talabwo e Akinzi. Akinzi ha la pietra, a Talabwo la rivogliono e il loro rappresentante alle Nazioni Unite offre un’ottima ricompensa a chi ne entrerà in possesso. Per Dortmunder e Kelp non sarà una semplice rapina, troppi interessi si avvicendano intorno al gioiello, ma sarà un’occasione perfetta per dimostrare le loro qualità come professionisti del crimine.
Considerazioni:
La pietra che scotta del famosissimo autore americano Donald E.Westlake è un poliziesco divertente, leggero e con vari colpi di scena. L’autore con una trama semplice e scorrevole, crea un’affascinate storia che circonda con un alone di mistero fino alla fine. La trama si fonda su l’uscita di prigione di John Dortmunder, dopo aver scontato una condanna per rapina. Subito incontra un suo vecchio amico, Kelp, che gli propone un lavoretto redditizio. John si mostra all’inizio reticente ma le offerte scarseggiano e così decide di accettare. Insieme ad un gruppo di vecchi amici, Dortmunder idea un piano infallibile. Quello che ancora non sa è che il colpo che doveva una vera e propria passeggiata, si dimostra invece molto irto di difficoltà. Il finale rocambolesco lascia il lettore decisamente a bocca aperta. I vari protagonisti tutti descritti a dovere sono particolari e danno il giusto spessore alla narrazione e lo giusto humor incentivando così il lettore alla prosecuzione della lettura.
Ringrazio la Fanucci e in particolare Erica per l’opportunità.