La mano della principessa
La mano della principessa è un fantasy-romance dell’autore Mattia Vanfiori ed edito dalla Blueberry fantasy edizioni.
Trama:
In fuga da una legione di soldati a cavallo, determinati a catturarla per conto del re, Ginevra trova rifugio in un castello abbandonato.
Gli inseguitori fanno irruzione, ma ignorano che, in quel luogo all’apparenza vuoto, si cela una presenza spaventosa, uno spettro che si manifesta in tutta la sua potenza. Il fantasma, scatenando una furia disumana, li uccide tutti, ma risparmia la ragazza.
Ginevra conosce così Laura, un tempo principessa, punita in vita per essersi ribellata a un matrimonio combinato e aver amato un soldato. Anche la fuggitiva le rivela di essere una principessa, condannata a morte a causa dell’amore proibito per Cassandra, la propria ancella.
Vittime di un destino crudele, ma determinate a riscattarsi e a godere della felicità, stringono un patto: se Ginevra troverà il modo per offrirle una seconda vita con l’uomo amato, Laura le cederà il proprio castello, dove, grazie a un incantesimo, lei e Cassandra potranno vivere al sicuro da ogni male.
Ma un’antica maledizione si abbatte su di loro e il tormento sembra essere, ogni giorno di più, il loro unico futuro…
Considerazioni:
La mano della principessa di Mattia Vanfiori edito dalla blueberry edizioni è un romanzo scorrevole e delicato. La scrittura dell’autore così soave ci fa immergere nella storia di due donne, osteggiate da due re crudeli e manipolatori, che per imporre le loro idee e dimostrare la loro forza impongono alle proprie figlie un destino atroce. Quello che mi ha più colpito, oltre ai sentimenti come forza motrice di riscatto personale e come portatori di buone azioni, l’autore inserisca dettagli quali la sua passione per gli scritti come La Divina Commedia, citandone alcuni passi e Il Decameron di Boccaccio. È una storia dalle tinte fiabesche, condita dalla forza dell’amore di due giovani donne costrette a tutto pur di non soccombere ad un destino peggiore delle morte. Un altro dettaglio su cui vorrei focalizzare l’attenzione è l’unione tra due forze contrapposte: le streghe e i parroci e di conseguenza con la Chiesa. Che in questo racconto non solo non si odiano, ma hanno fiducia e rispetto delle reciproche idee e funzioni.
Consiglio la lettura a chi vuole approcciarsi ad una storia d’amore combattuta ma non eccessivamente impegnata.
Ringrazio l’autore per la fiducia riposta e per la copia fornita.