Il pugnale dei poeti
Il pugnale dei poeti – il volo del gheppio di Chiara Zanini, edito dalla Lumien Edizioni, è un affascinante high fantasy medievale, che vi darà delle belle emozioni.
Trama:
Nel Regno delle Cinque Capitali regna la pace da oltre mille anni. Qui i Poeti, dispensatori di bellezza, creano opere d’arte capaci di incantare gli abitanti, al solo scopo di rendere l’esistenza più gradevole. Un esercito misterioso, però, minaccia i Poeti e i villaggi dove risiedono. Le Làoian, le spietate donne a capo dei soldati, vogliono catturare ogni membro della Casta, e per farlo sono disposte a tutto. Il giovane Poeta Auren, affiancato dal suo Sigillatore, Gylleal, e dall’impertinente figlia del capo villaggio, Iria, sarà costretto a un viaggio attraverso l’Evèria. Nel difendere i suoi amici, Auren scoprirà un potere nascosto nelle trame della sua magia, una forza di cui non conosceva l’esistenza. La magia dei Poeti non crea solo bellezza, ma può essere usata per altri scopi: perché nessuno, neanche il suo maestro, gliel’ha mai insegnato? Cosa si nasconde dietro il potere dei Poeti? Durante la fuga, i tre compagni scopriranno dell’esistenza di Vilènd’ara, la Città segreta dei Poeti, nuova meta da raggiungere prima che la Strega dell’Acqua metta fine all’esistenza della Casta.
Prima che la verità sul suo potere venga persa per sempre.
Considerazioni:
Il pugnale dei poeti di Chiara Zanini, edito dalla Lumien edizioni, è stata la miglior lettura high fantasy degli ultimi tempi. Fin dalle primissime pagine mi ha ammaliata e tenuta incollata sino alla fine. L’ambientazione ben curata e suddivisa in un regno con Cinque Capitali, dona al racconto le giuste basi per un’avventura appassionante. Ritroviamo come personaggi principali: Auren, che con i suoi modi educati e leggiadri, dovuti per lo più alla sua educazione di Poeta, fanno sì che si instauri facilmente un legame con esso. È un personaggio che incuriosisce, non si sa quale sia la sua storia familiare, da dove provenga in realtà ed è di difficile interpretazione. Certo, ci sono dei flashback ricorrenti della sua infanzia che però non ci danno molte informazioni. Durante soprattutto la prima parte, ci si chiede spesso chi sia in realtà, chi sia la vera persona che si cela sotto quella veste azzurra che gli conferisce lo status di Poeta. Ho trovato interessante l’inserimento e l’utilizzo di un animale come una sorta di spirito guida, in questo caso il Gheppio scelto da Auren come tatuaggio, serve come marchio di riconoscimento per indicare la casta di provenienza. Il Gheppio è un animale fiero e maestoso e penso che rappresenti al meglio Auren.
Gylleal, un ragazzone buono, gentile e sensibile al punto da comprendere il suo Poeta con un solo sguardo. Viene insignito della carica prestigiosa di Sigillatore, di cui però non vi posso parlare, perché farei troppi spoiler. Infine, abbiamo Iria, una giovane peperina che con il suo coraggio, la sua astuzia e con la fiducia che ripone nei suoi compagni, sarà di vitale importanza durante il lungo viaggio che dovranno compiere. L’inserimento di una dose di mistero che lega la figura dei poeti, con i loro particolari poteri, e di un possibile luogo in cui viene custodita la vera storia di questo ordine, conferisce maggiore linearità e corpo alla narrazione. In più le scene di battaglia, mostrano un altro lato dei vari personaggi, in cui si riscoprono abili in diversi ambiti ma quello che mi ha colpito di più è come si rafforza il loro legame. I colpi di scena non mancano, la situazione difficile e di stallo dell’ultimo capitolo, rendono ancor più intrigante la vicenda.
Fremo all’idea dell’uscita del secondo volume, non vedo l’ora di scoprire come si evolverà la situazione.