Il Principio degli Eredi: Le Cronache della Lunga Strada
Il principio degli eredi è il secondo volume della saga “Le cronache della lunga strada” di Phedre Banshee.
Trama:
“È uno dei pochi ricordi ancora limpidi e luminosi nella mia mente: freschi, come quel lago. Niente di tutto quello che sarebbe accaduto di lì a poco avrebbe potuto essere cambiato, eppure lì, in quel momento, ogni cosa doveva ancora accadere. Era l’istante a metà del respiro, appena prima di buttare fuori il fiato; il punto più alto nel salto, prima di iniziare a scendere. Nonostante le tenebre mi stessero consumando sempre di più, in quel momento c’era ancora un barlume di futuro, di possibilità. Un istante di stasi, subito prima della tempesta.”
Il viaggio per le Negoziazioni ha inizio, sotto lo sguardo vigile di Anurumesh.
La guerra è sempre più incombente e l’orrore non risparmia neppure chi condivide la stessa razza.
Dopo aver ceduto alle lusinghe della vocina, Nìgariel si ritroverà ad affrontare la vita con le sue bugie e verità, in una spirale di violenza e dolore che non risparmierà nessuno. I suoi compagni di viaggio dovranno fare i conti con il loro passato e tutto ciò che li ha condotti lì. Le lotte più difficili, tuttavia, saranno quelle interiori.
Riuscirà Nìgariel a riemergere e lottare contro il suo lato più oscuro?
Considerazioni:
Il Principio Degli Eredi – Le Cronache Della Lunga Strada mi ha letteralmente lasciato senza parole. È stato un viaggio sensazionale attraverso il quale si ha come la percezione di viaggiare attraverso le menti e lo spirito dei personaggi. I Pov alternati, come sempre, ci mostrano come non si riesca a scindere la mente di Nigariel da quella di Dehrit. E come se loro due fossero l’ossigeno l’uno dell’altra, e che non riescano allo stesso tempo a separarsi tirando fuori il peggio l’uno dall’altra. Il personaggio di Nigariel, viene vivisezionato dall’autrice, la quale ci sorprende con una sorta di analisi psicologica sul suo personaggio. Il suo essere si scinde in due persone distinte che mette in luce i due volti della sua personalità. Con questo, ci fa comprendere che tutti noi abbiamo vari strati e varie personalità che vengono fuori a seconda delle situazioni, ma di cui non dovremmo avere paura. Il personaggio di Dehrit continua a non convincermi ma allo stesso tempo abbiamo un interesse in comune: Alkon. Che dire di quest’ultimo se non spettacolare?! Uno dei migliori personaggi della saga. Con la sua freddezza, la sua testardaggine, la sua carica sensuale e le sue grandi abilità di cacciatore rende la storia più avvincente ed emozionante. Thorik, eccentrico e divertente, si è fatto amare ancora di più sia per la sua prova sia per la sua storia incredibile.
Phedre Banshee con questa saga ci impedisce di distogliere l’attenzione da temi fondamentali e come questi facciano parte della nostra quotidianità. I nostri cari personaggi vivono situazioni di ogni genere, dal razzismo allo stigma legato alla sessualità in un futuro dove cose di questo genere non ci dovrebbero essere. La diffidenza verso situazioni nuove porta ogni essere a gettare uno sguardo critico verso quello che non si conosce, scatenando una serie di atti odiosi per pura ignoranza. Il legame che si è ormai consolidato tra il gruppo si può definire come un legame famigliare, tanto da provocare una profonda ferita quando alcuni di questi tradiscono la fiducia attuando piani ai danni della famiglia stessa. Il ritmo è incalzante per via delle continue prove mentali e fisiche che toccano tutti, e che porta il lettore ad uno stato di agitazione perenne e ad impazzire nel formulare varie ipotesi.
Concludo consigliando la lettura della saga, ma soprattutto questo libro vi porterà a formulare pensieri non proprio felici verso l’autrice in particolare, e lo capirete solo leggendo, per il finale nel cui un personaggio ha un’esperienza tutt’altro che rosea.
Non vi preoccupate, ho strigliato a dovere l’autrice! (si scherza ovviamente)