Intervista all’autore della saga “The Ancients”.
Benvenuti ad una nuova intervista della rubrica ” Gli Emergenti”. Il nostro ospite di oggi, è Gianpiero Renda.
Buongiorno Gianpiero, volevo ringraziarti per aver accettato di partecipare alla nostra rubrica. Che ne diresti di presentarti al pubblico che ancora non ti conosce? Parlaci un po’ di te.
Buongiorno Sabrina, grazie a te per questa opportunità, io amo fare le interviste e rispondere alle domande!
Mi chiamo Gianpiero e ho 26 anni, vivo a Roma da sempre e il mio sogno più grande è fare lo scrittore. Amo scrivere storie da sempre anche se ho preso seriamente la scrittura soltanto da poco più di un anno, purtroppo. Oltre alla scrittura sono un grande appassionato di videogiochi da ormai venti anni, anzi se non fosse subentrata la scrittura probabilmente sarebbero proprio i videogiochi la mia passione più grande. Ovviamente leggo anche, ma non così tanto come uno si aspetterebbe; ho sicuramente recuperato negli ultimi mesi e ora leggo il giusto, ma prima leggevo molto poco, non ne sono mai stato un grande appassionato. Ora oltre che un piacere è anche un dovere, anzi, mi pento di non aver letto fin da subito tanto, la mia scrittura ne avrebbe sicuramente giovato. Leggo quasi solo fantasy, ma non disdegno altri generi, l’importante è che abbiano una buona storia che sappia tenere il lettore incollato alle pagine, ma questa cosa vale anche per ogni cosa, in realtà.
Quando è nata la passione per la scrittura? E come nasce la passione per il fantasy?
Ho iniziato a scrivere quando avevo 15 anni, ma solamente fanfiction. È così che ho scoperto il mio amore per la scrittura: mi piaceva e mi rilassava come poche cose al mondo; mi permetteva di liberare la mente e dar sfogo a ogni mio pensiero e metterlo su carta come meglio credevo.
Ho continuato nel corso degli anni, ma relativamente poco, purtroppo. Ho perso un po’ di fantasia, ma poi circa un anno fa, dopo aver provato altre cose per cercare di capire che volevo fare nella mia vita, ho riscoperto questa passione e non ho più smesso. Ogni singolo giorno scrivo e leggo i miei testi, sia per emozionarmi che per migliorarli costantemente, forse rasento anche la malattia, ma non mi è mai pesato e quindi ne vado fiero. Se mi fosse pesato sarebbe finita come le altre dieci cose già provate.
La passione per il fantasy, invece, non nasce dalla scrittura bensì proprio dai videogiochi. Sono stati loro a mettermi in testa la fissa per i mondi fantastici, il fantasy, le creature mitologiche e molto altro. Infatti, io sono anche un appassionato di mitologia da anni (E di storia, il che mi ha aiutato molto visto che nei miei romanzi ce n’è molta). Con la scrittura ho avuto modo di allargare solo i miei orizzonti sul genere e lo amo perché sono dell’idea che le cose che succedono nei fantasy raramente le trovi altrove, ti permettono di sognare e visitare mondi del tutto nuovi. Il fantasy è e resterà sempre il mio genere preferito!
Cosa pensi sia necessario per catturare l’attenzione di un lettore?
Sembrerà scontato, ma lo dirò lo stesso: una buona storia. Secondo me gli autori odierni (parlo da lettore, chiaramente) si concentrano troppo sulla scrittura e non sul contenuto, mi spiego meglio: ho letto tanti libri che avevano una scrittura divina, uno stile articolato e complesso, un utilizzo della lingua pressoché perfetto ma poi a livello di emozioni e contenuto molto poco (parere personale, chiaramente). Questa cosa a me non piace, perché personalmente non me ne faccio niente di un libro scritto bene se non sa emozionarmi, se non mi catturano i personaggi, il mondo creato dall’autore, la storia. Se non soffro, se non emoziono, se non gioisco con il/la protagonista. Quindi, sì, per me la storia è fondamentale. Ovviamente per poter apprezzare una buona storia serve anche una buona scrittura e uno stile ottimo, non direi mai che non servono. Ma secondo me, bisognerebbe concentrarsi più sul contenuto, alle volte. Tra i miei libri preferiti ci sono proprio libri scritti in maniera piuttosto semplice ma che a livello di storia hanno saputo emozionarmi come poche cose, il che è fantastico!
Sono stata il tuo beta reader, ti ringrazio ancora per avermi dato la possibilità di leggere la tua storia in anteprima e per avermi dato modo di amare Lara. Ti andrebbe di introdurci la tua saga?
Sono io a ringraziarti di avermi fatto da beta reader, per me è stato bellissimo ricevere dei feedback dai lettori e anche se non tutti sono stati costruttivi, prenderò il buono da ognuno per migliorare e dare la forma finale al testo e alla storia. Sono contento che Lara ti sia piaciuta, per me è come una figlia e la amo con tutto me stesso.
Non mi sbilancerò molto per evitare spoiler e io ci tengo molto a questa cosa, ma sono sicuro che quando uscirà il libro sarà molto più facile e bello parlarne, anzi non vedo l’ora! Io amo rispondere alle domande e chiacchierare della mia storia!
La saga si chiama The Ancients e “La cacciatrice di mostri” è il primo libro di cinque. Ha avuto una storia molto travagliata e ho iniziato a scrivere la prima bozza nel dicembre 2021, per poi scrivere tutti gli altri. Alla fine, sono riuscito a scrivere tutti e 5 i libri e, anche se li revisiono e modifico costantemente per migliorarli, l’ho fatto per avere una storia sottomano, con un inizio e una fine. È molto più facile per me ora andare a fare modifiche sapendo come andrà a finire perché ovviamente la storia, nonostante molti eventi li avessi già in testa, non sapevo subito come si sarebbe svolta o come sarebbe andata a finire. La saga si può classificare tranquillamente negli epic fantasy ma anche nel dark visto la violenza presente nel mondo che ho creato, un modo per ricalcare il nostro, soprattutto sulla cattiveria del genere umano. Ma l’hai letto, te ne sarei accorta! Forse andando controcorrente, ho scelto di trattare molti temi importanti all’interno dei miei libri, forse non tutti li apprezzeranno, soprattutto le scene crude, ma è proprio ciò che volevo quando scrivevo. Creare un mondo simile al nostro e che lo rispecchiasse, con la magia, chiaramente.
Nel mio profilo IG ho rilasciato tutte le informazioni possibili senza spoiler e ci sono anche i disegni di Lara e di un altro personaggio importante con qualche curiosità su di loro, mi sono impegnato molto a non fare spoiler, io li odio un sacco!
Per l’ambientazione presente all’interno del tuo libro ti sei ispirato a qualche altra saga o serie tv?
L’ispirazione non l’ho mai nascosta perché, a dispetto di ciò che sento e leggo in giro, non è una brutta cosa ispirarsi a qualcosa, anzi, tutti lo fanno, anche inconsapevolmente.
Mi si è ritorto contro? Assolutamente sì, ma la colpa non è di certo mia, quindi non ho problemi a dirlo. Le basi della mia saga sono nate grazie alla mia serie preferita da ormai anni, The Witcher. La amo in tutto e per tutto, dai videogiochi ai libri, la serie tv un po’ meno, ma quello è un altro discorso. L’ispirazione è evidente e molti richiami sono voluti apposta, non di certo per plagiare la serie, bensì per renderle omaggio. Anche perché io sfioro la malattia con quella serie e so veramente ogni cosa, ma di questa malattia magari ne parliamo un’altra volta.
Ovviamente le basi sono quelle, ma la mia storia poi quando si evolverà prenderà una piega tutta sua, com’è giusto che sia.
Non è tutto: la maggior parte dell’ispirazione, per assurdo, non l’ho avuta da quella serie come a primo impatto può sembrare ma bensì dai videogiochi. Leggendo il mio libro ti sarei accorta che sono molto basati sull’azione, il motivo è questo. Da appassionato di videogiochi ho cercato di creare più scene cinematografiche possibili! Se ci sono riuscito non spetta a me dirlo, ma l’idea era questa! E ovviamente c’è molta, molta mitologia. Dalla greca alla norrena e persino quella italiana, amo la mitologia!
Parlando dei personaggi: quanto c’è di te in questa storia? Qual è il personaggio in cui ti rispecchi maggiormente e perché? Se non sono ispirati a te, le loro caratteristiche lo sono di qualcuno a cui tieni?
Una risposta molto schietta: tantissimo!
Anche questo sembrerà scontato, anche perché la protagonista è una ragazza, ma io mi rispecchio tantissimo in lei e Lara è stata basata al 90% su di me. Tante cose che fa, come si comporta, come agisce, sono cose che farei anche io. Certo, spero di non subire mai anche le sue stesse cose perché, insomma, non credo di poterle gestire! Ma a parte gli scherzi, è proprio per questo che amo tanto Lara, perché l’ho costruita sul mio carattere dandole poi una storia, un passato e molto altro. Vi parlerò anche del suo potere magico, non lo ritengo uno spoiler perché lo si vede fin da subito. Certo, poi verrà approfondito e l’intera storia ruota intorno a quel potere ma vi dirò che può teletrasportarsi.
Perché il teletrasporto? Perché è il mio potere magico preferito da sempre, non potevo non metterlo!
Per il resto c’è molto anche delle mie esperienze nella storia in generale e non solo nel primo libro, quindi, per ora, non posso sbilanciarmi troppo. Vi dirò solo che oltre alle classiche scene di azione, soprattutto nel secondo e nel terzo libro ci saranno molte scene più quotidiane e “noiose” proprio perché volevo creare un mondo reale. Tante di quelle cose sono ispirate a mie esperienze personali, quindi ci tengo particolarmente!
Ci puoi anticipare la data di uscita del libro?
Mi piacerebbe tantissimo, se solo la sapessi! Chi mi segue su IG sa che ho avuto problemi con la mia casa editrice e ho dovuto rescindere il contratto, non ho potuto dire nulla a riguardo, purtroppo, ma è così. Doveva uscire a febbraio e avevo preparato molte cose soprattutto per l’uscita, ma ovviamente è stato tutto rimandato.
L’unica cosa che mi sento di dire è che ho cercato dei beta reader proprio per sapere un parere sulla mia storia e ora che ho avuto più di dieci pareri sono intenzionato a cercare un editor. Nelle prossime settimane lo sceglierò e ne ho già adocchiato più di uno, in realtà. Ho contattato delle persone per la cover, quindi spero di potervi dare notizie presto. Dopo la mia esperienza pubblicherò in self, come volevo già fare ma che poi non ho fatto quando ho firmato quel contratto. Non è mai stato un ripiego, anzi ho sempre ritenuto il self una buonissima alternativa, se ben gestita. E personalmente, per come sono io, la preferisco. Non mi piace rendere conto agli altri, non mi è mai piaciuto al lavoro, figuriamoci con la mia passione. Spero davvero di cuore di riuscire a farlo uscire entro fine anno, ma sono fiducioso di sì!
Che cosa ti ha spinto a iniziare la stesura di “The Ancients- La cacciatrice di mostri”? Avevi una storia in mente o è venuto da sé, con il tempo?
L’idea di voler creare qualcosa di mio e cercare di lasciare il segno. Da anni cercavo un obiettivo da perseguire e con la scrittura ho trovato la mia dimensione come non avrei mai creduto possibile! Volevo dare vita a dei personaggi, a un mio mondo e a una storia che potesse vivere nel tempo, è il mio sogno e spero di riuscirci! Prima di iniziare a buttare giù qualche idea ho preso appunti, creato idee per dei personaggi e altri scarabocchi sui miei quaderni (ne ho davvero troppi pieni di appunti assurdi), poi ho iniziato a scrivere. Sono sempre stato dell’idea che bisogna sempre buttare giù tutto ciò che si ha in testa e così ho fatto. La mia prima bozza è molto diversa, oltre che orribile, dalla storia finale. Così come le altre, ma sono state tutte utili, in un modo o nell’altro. Molti eventi li avevo appunto in testa ma altrettanti mi sono venuti in mente dopo, io sono un amante dell’improvvisazione e per quanto nella scrittura sia sbagliato, io ho fatto così. Revisionando il tutto costantemente per dargli la forma finale.
Come descriveresti in una sola parola la sua saga?
Crudele. La storia, il mondo, tutto quanto per me è crudele. A partire dalle cose che subirà Lara nel primo libro e che continuerà a subire anche dopo. A come si comportano gli umani, al razzismo presente nei confronti delle altre razze, ai mostri che uccidono innocenti. Sì, crudele è l’aggettivo giusto.
Curiosità: chi è il tuo autore di fantasy preferito? Il tuo libro/saga fantasy preferito? Qualche autore ha influito nel tuo modo di scrivere?
La risposta è e sarà sempre una sola: il maestro Sapkowski, l’autore di The Witcher. Amo il suo stile, la sua scrittura, tutto. Amo tutta la serie composta da ben 8 libri e ancora sogno un altro libro, mai dire mai! Quindi al di là dell’ispirazione, il suo stile ha influenzato anche il mio in molti aspetti, in particolare nei salti temporali molto frequenti nei suoi romanzi e così anche nei miei.
Ritieni utili i social per farsi conoscere e sponsorizzare il proprio lavoro?
Assolutamente sì! Io ho aperto il mio profilo IG proprio per questo. Non sono mai stato un grande amante dei social, li ho sempre avuti tutti ma ci guardavo solo le cavolate, da facebook a tiktok. Ma poi nel luglio del 2022 ho deciso di aprire il mio profilo per farmi conoscere come lettore e soprattutto come scrittore. Penso sia importantissimo ma io ho avuto grandi difficoltà proprio perché sono negato con i social, ho imparato andando avanti e tuttora quando vedo alcuni profili rimango paralizzato, non riuscirei mai a fare delle cose del genere. Ma è necessario e continuerò, nonostante ammetto che dopo ciò che mi è successo ho perso un po’ di voglia (solo con i social, ma non con la scrittura, quello mai).
Io sono una persona molto molto organizzata e quando mi saltano i programmi vado in crisi; infatti, è parecchio che non parlo dei miei libri perché era tutto calcolato fino alla sua uscita e ho finito gli argomenti senza spoiler. Ma insomma, spero di poter tornare a parlarne presto! Penso che sia fondamentale saperli usare correttamente prima di buttarsi a capofitto. Io per fortuna ho studiato marketing a scuola, quindi, almeno da quel punto di vista avevo una marcia in più. Per ora uso solo IG ma spero in futuro di riuscire a usarne anche altri, magari proprio per quando uscirà il mio libro!
Che progetti hai per il futuro?
Per ora vorrei pubblicare il mio primo libro e poi prendermi una breve pausa. Avevo e ho dei progetti in cantiere, nuove storie e nuove idee, che ovviamente per ora ho messo in stallo. Addirittura, ho pensato a un sequel della mia saga, perché anche se la storia di Lara finisce nei cinque romanzi, rimane più di uno spiraglio aperto nel mondo e quindi qualche idea ce l’ho per scrivere altro. O perché no un prequel ben prima della nascita di Lara, magari sul padre e la madre, o su altri cacciatori di mostri. Le idee non mi mancano, ma voglio prendermela con calma.
Posso anticipare che il mio progetto futuro più vicino o che comunque vorrei provare almeno a buttare giù, è una storia sui vampiri. Sono le mie creature soprannaturali preferite, anche se sono troppo abusate nel fantasy. Spero di riuscire a farcela!
Come ultima domanda, cosa consiglieresti a un giovane autore per avere qualche possibilità di riuscita nell’impresa di pubblicare il suo romanzo d’esordio? Come superare le proprie paure e l’ansia nell’inviare il manoscritto alle case editrici, aspettandosi magari un no come risposta?
Questa è una domanda complicata, lo ammetto. Penso che innanzitutto si debba essere sicuri di ciò che si è scritto, della propria storia. Sarà scontato ma non così tanto, secondo me. Da recensore spesso mi capita di ricevere richieste da autori che onestamente la prima cosa che mi chiedo è: “Ma lo sanno che cosa hanno scritto, almeno?”
Quindi, sì, il primo step per me è questo. E anche il più importante. Perché noi autori dobbiamo essere i primi a credere nelle nostre storie, sennò perché dovrebbero crederci i lettori? Non avrebbe senso. Inoltre, se ci crediamo noi sarà più facile resistere alle critiche e alla gente che sarà cattiva a prescindere, perché purtroppo ci saranno. E non parlo di recensioni negative. Ho visto fin troppo in quasi un anno su IG e da quando scrivo: molta, troppa gente cattiva che si diverte a distruggere il lavoro altrui senza saper distinguere soggettivo da oggettivo, quindi, sempre per me, amando ciò che si è scritto si può resistere più facilmente a ogni ostacolo e continuare verso l’obiettivo della pubblicazione.
Superare le proprie paure e ansie vale la stessa cosa, ma suggerirei prima di inquadrare bene le case editrici a cui mandare il proprio manoscritto perché spesso tante cose si vengono a sapere dopo. Studiate i loro cataloghi, cercate di capire se quella casa editrice fa per voi, altrimenti aspettate! Non deve esserci fretta nel pubblicare perché è proprio quella che rovina ogni cosa e la pubblicazione non deve essere né un capriccio né un obbligo, nonostante molti lo facciano proprio per quello rovinando poi il mercato e gli autori che lo fanno con passione.
Infine, se le case editrici che avete scelto non vi convincono per qualsiasi cosa, ascoltate la vostra voce interiore perché magari ha ragione. Il self è ancora troppo sottovalutato in Italia ma è e deve essere una buona alternativa, mai un ripiego! Se gestito bene è anche più remunerativo oltre che appagante rispetto a una pubblicazione con una CE.
Per i no, invece, equivale la stessa cosa dei pareri negativi o cattivi. Ricordate che i pareri devono restare tali, a prescindere da chi ve li darà. Certo, se poi ci sono cose oggettivamente sbagliate è un conto, ma non vi fate mai abbattere da pareri brutti, anzi prendetene il buono, anche quando ce n’è poco, e sfruttatelo al meglio per migliorare il vostro testo.
Grazie Gianpiero per essere stato con noi e in bocca al lupo per la pubblicazione delle tua saga. E’ stato un vero piacere.
Se avete delle domande per l’autore scrivetelo pure nei commenti!
Alla prossima intervista.