Recensione: Repay the time (Bonded series Vol. 2) di Camilla Arcadi.

Recensione:  Repay the time (Bonded series Vol. 2) di Camilla Arcadi.

Trama:

«IO SONO MORTALE, LORO IMMORTALI.
SONO COMPLETAMENTE SOLA.
SONO GIA’ MORTA.»


Ora Theresa ha conquistato la sua libertà, ma è ciò che voleva davvero?
Il suo cuore è spezzato. Inoltre i giochi Hayule sono alle porte, e la corte ha bisogno di lei. Le prove che dovranno affrontare non saranno semplici:
trasformeranno gli amici in nemici e faranno riemergere vecchi dolori mai accettati e dimenticati.
Riuscirà il regno dell’Avarizia a conquistare l’agognata pace?
Sentimenti taciuti, anime rotte, colpe strazianti. Questo è ciò che Theresa troverà nei peccatori di Synnit.
L’amore sarà la loro salvezza o la loro condanna?
Il dolore o la felicità?
La vita o la morte?
Per sempre o mai più?
Passato, presente e futuro si intrecceranno inesorabilmente.
Una volta sua padre le ha detto che le apparenze ingannano.
Theresa sarà capace ad andare oltre?

«E NON SCORDARTI MAI: NON FIDARTI DELL’APPARENZA, PERCHE’ QUESTA TRADISCE, ROVINA, DISTRUGGE.»

Considerazioni:

La storia riprende da dove si era interrotta la narrazione del precedente libro.  Lo stile dell’autrice è notevolmente migliorato così come il wordbuilding, che ho trovato molto curato.  Abbiamo modo di vedere finalmente i protagonisti, Theresa e Syon, perdonarsi e costruire passo dopo passo il loro rapporto.  Durante i giochi di Hayule, la famiglia del regno dell’Avarizia subisce dei contraccolpi a livello sentimentale, venendo messa alla prova sia fisicamente che mentalmente. Questo però non porta alla loro rottura ma anzi rinsalda i legami, che si fanno ancora più stretti.  Mi ha colpito come l’autrice in questo libro dia maggior risalto ai sentimenti dei protagonisti, specialmente quelli maschili.  I personaggi sono messi nella condizione di mostrarsi fragili, desiderosi d’amore, messi a nudo di fronte alle proprie paure che possono esternare anche col pianto rigeneratore, senza vergognarsi.   La trovo una visione aperta e matura.  Non si vede e non si legge spesso di uomini feriti che si aprono alle proprie emozioni, esprimendole e condividendole senza inibizioni. In questo modo, sono portati a maturare, abbracciando un cambiamento propositivo.   Ringrazio l’autrice per questa scelta di visione e innovazione.  È un libro che vi consiglio di leggere.

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