Recensione: The jackal man di Russel C. Connor
Trama:
Non avventurarti lungo la strada buia che porta a Sud. Gli abitanti di Ashville non lo fanno mai. Loro lo sanno. Non commettere questo errore. Ma la Lyles Corporation ha deciso di costruire e vendere case, proprio lì. Il business è cieco, sordo e non riesce nemmeno a captare l’odore del sangue. Perché c’è qualcosa a Sud, lungo la strada buia. Qualcosa di deforme, di crudele. Per questo, in quel paesino del Texas, le luci sono sempre accese. E tu, sicuro di non aver paura della strada buia?
Considerazioni:
Frank Standford è un uomo tutto d’un pezzo che lavora come capocantiere presso la Layes Corporation, ha una moglie e due figli e l’unico suo problema è suo figlio, Willie. Il giovane adolescente per come la vede il padre è cambiato repentinamente in solo anno, si colora i capelli di arancione, si veste di nero, mette il mascara e crea problemi a scuola.
Quello che ancora non sa è che il peggio sta per arrivare. Il suo capo lo costringe ad accettare un lavoro ad Asheville per continuare un progetto lasciato in sospeso dal suo precedente collega, di cui non si sa più nulla.
Frank decide di accettare non soltanto perché ne è costretto per non essere licenziato ma per cercare di recuperare il legame con la sua famiglia, principalmente con il figlio.
Una volta arrivati in questa strana cittadina, si rendono conto che c’è un’atmosfera cupa, l’aria è intrisa di paura. Tutti in quel luogo sostengono che ci sia un mostro, appellato col nome di “uomo sciacallo” il quale si muove solo di notte lungo la strada buia, così soprannominata per via del buio pesto che pervade quel pezzo di terra che attraversa il bosco.
L’uomo sciacallo starebbe assassinando i cittadini che disturbano la sua quiete all’interno del bosco e che stanno deturpando la sua casa. Frank, non crede a questa leggenda e continua imperterrito ad attraversare la strada buia per andare lavoro. In seguito, si scoprirà che il sito occupato dalla società di costruzioni è situato al di sopra della casa del mostro. Ma la rivelazione avviene troppo tardi e per tutti loro è giunta la fine.
È la prima volta dopo molto tempo dall’ultima volta in cui ho letto un horror. Il libro è scritto molto bene e si percepisce la tensione che traspare pagina dopo pagina. E si acuisce con le nuove scoperte di cui i personaggi vengono a conoscenza.
La leggenda che poi si scopre non sia tale, ma una realtà concreta, ci viene presentata a man mano che le indagini della polizia e dello stesso Frank vanno avanti. La paura un sentimento che accumuna tutti, Frank, la sua famiglia e la stessa cittadina fa sì che incuriosisca il lettore a procedere con le sue supposizioni e le sue “indagini” affinché il mistero venga svelato. È sorprendente come la tenacia, l’incoscienza e il senso di giustizia di pochi portino a risvolti drammatici e rivelatori. Il finale non mi ha sorpresa.
Ringrazio la Dark Abyss per la splendida collaborazione.